In questo blog vengono pubblicate soltanto foto e commenti. L'attività dell'Associazione Tholos viene aggiornata nel seguente blog:
20 ottobre 2018
Perfugas
Visita al pozzo sacro nuragico di Predio Canopoli
Visita al retablo di San Giorgio nella chiesa di S. Maria degli Angeli
Campanile di S. Maria degli Angeli
Visita al Museo
Gli utensili di selce trovati presso il Rio Altana sono stati assegnati all'industria europea del Clactoniano che copre il periodo tra 450.000 e 100.00 anni fa, prodotta dall'homo erectus.
Tali utensili sono costituiti da schegge ottenute con la percussione dei nuclei di selce per renderne il bordo adatto all'uso che se ne intendeva fare: tagliare, raschiare, grattare, ecc.. Il clactoniano si distingue per l'assenza di strumenti lavorati sulle due facce, i bifacciali che caratterizzano l'acheuleano che, al momento, non è stato trovato in Sardegna.
Pomeriggio - Bulzi
San Pietro delle Immagini
Questa è la relazione di una visita effettuata nel 1999.
Perfugas
Chiesa di Santa Maria degli Angeli - Retablo di San Giorgio - Pozzo sacro Predio Canopoli - Museo Archeologico - Necropoli Murrone.
Chiesa di Santa Maria degli Angeli - Retablo di San Giorgio - Pozzo sacro Predio Canopoli - Museo Archeologico - Necropoli Murrone.
(
Domenica 23 / 05 / 1999 h 8,45 - 9.00).
Retablo
-
Si
è visitato il Retablo della chiesa di S.Giorgio, sistemato ora nella
cattedrale che si trova nella piazza adiacente al pozzo sacro. Si
nota il curioso campanile edificato con tufo trachitico di vari
colori. Caratteristica è anche la cupola.
Pozzo
Sacro -
E’
stato possibile accedere all’interno dell’area del pozzo sacro
che è recintata ed è oggetto di contenzioso.
Il
sito, dopo il Medio Evo, è stato totalmente ricoperto ed occupato da
abitazioni e da un cortile. Solo uno scavo casuale lo ha rimesso
parzialmente in luce nel 1923. Negli ultimi anni sono state abbattute
le abitazioni e l’area adiacente al pozzo è stata liberata.
Anticamente la zona si presentava come il versante di una collina,
sulla cui cima sorgeva un nuraghe con il villaggio attorno (nello
spazio anteriore alla chiesa, alle spalle dell’ingresso del pozzo).
Il centro nuragico era sicuramente importante e si ha testimonianza
di un’intensa attività commerciale nei secoli VIII e VII a.C. Sono
stati ritrovati materiali etruschi, greci e fenici. Il pozzo è
antecedente al 1000 a.C. e il suo utilizzo è durato fino al Medio
Evo.In epoca romana la zona attorno è stata edificata e rimangono
infatti alcune murature.
Pozzo sacro (20 ottobre 2018 - h 10,48)
Vi
si vede anche una struttura subrettangolare. E’ un tempio a megaron
che racchiude un’area sacra.
Gli
scavi hanno messo completamente in luce tutta l’area del pozzo. I
lati più lunghi della muratura mostrano delle bugne esterne
variamente interpretate. La marna calcarea, perfettamente lavorata, è
una pietra che viene da altre località distanti 5-10 Km. I conci del
pozzo aggettano l’uno sull’altro di un centimetro ed il primo è
perfettamente perpendicolare con l’ultimo. Si sono trovati un toro
ed una vacca di bronzo.
Davanti
alla stretta scalinata, nell’area dove si trovano due sedili
laterali, si può osservare un grande concio rettangolare con un foro
circolare che pare incorniciato.
Museo
Archeologico -
Alla
periferia del paese sorge il museo. Contiene una sezione
paleobotanica dedicata ai reperti della foresta fossile. Non è
facile individuarvi le piante, ma si sono potute riconoscere conifere
(cipressi), olmi, palmizi. Di grande interesse è il calco del suolo
dove sono stati trovati i reperti del paleolitico inferiore. La
tecnica usata è la scheggiatura della selce che si trova in grande
quantità nel territorio.
Il
periodo di tali manufatti è il clactoniano, risalente a 500.000 anni
fa.
Alla visita si può abbinare il Museo Archeologico di Viddalba.
Alla visita si può abbinare il Museo Archeologico di Viddalba.
Necropoli
“Murrone” -
Per
raggiungerla occorre percorrere stradine in parte sterrate ed in
parte asfaltate ma sconnesse. Non esiste segnaletica. Le domus
sono scavate su un
banco di trachite, hanno un soffitto basso, e sulla superficie sono
delimitate da canalette che probabilmente servivano anche per lo
scolo dell’acqua piovana.. Conservano uno strato di ocra rossa sia
esternamente sia internamente. Hanno i portelli molto ben lavorati e
contornati da belle cornici. Recano la decorazione di protomi bovine;
un ipogeo ha sul soffitto le scanalature ad imitazione dei tetti
delle capanne.