lunedì 19 maggio 2014

Lu Qualté - Lo Quarter

In questo blog vengono pubblicate soltanto foto. L'attività dell'Associazione Tholos viene aggiornata nel seguente blog:



MONUMENTI APERTI -17 / 18 MAGGIO 2014
LO QUARTER (LU QUALTÈ)


25 marzo 2013 - I lavori nel Qualté 
VISITA DEL QUALTE'

L'area del Qualté fa parte del più grande isolato del centro storico di Alghero che è compreso fra largo S. Francesco, via G. Ferret, via C. Alberto, piazza Sulis. Posto a sud est della città murata, lo quarter in catalano di Alghero indica il quartiere militare, la caserma. Prima del restauro la struttura versava in totale degrado ed era abitata da famiglie di senza tetto, compresi i locali intorno alla piazza, ora restaurati, che erano le scuderie della caserma; una parte di questi sul lato destro è stata demolita nel restauro. La parte sinistra dell'edificio, realizzata in pietra a vista, è la ricostruzione della porzione del palazzo danneggiata in seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale.
La cupola della chiesa di San Michele ha base ottagonale, ed è stata rivestita negli anni cinquanta del 1900 con maioliche policrome su disegno di Antoni Simon Mossa e di Figari. E' affiancata da un campanile a vela con tre arcate. 
La ricognizione della cinta muraria trecentesca, eseguita dal notaio catalano Pere Fuyà nel 1364, cita la TORRE DI SAN MICHELE (torre de Sant Miquel) che prende il nome dall'omonima chiesa adiacente. L'arcata presente nel cortile potrebbe essere ciò che rimane dell'antica torre medievale.
Durante i lavori di ristrutturazione dell'immobile è venuto alla luce l'antico cimitero di Alghero, utilizzato dalla fine del 1200 quando Alghero era in mano ai Doria, fondatori della città, fino al 1625. Gli scavi archeologici, diretti dall'archeologo Marco Milanese nel 2008/2009, hanno restituito quasi 600 scheletri in connessione anatomica, più altri scomposti, che costituiscono un vero e proprio archivio biologico della città. Il cimitero si estende anche sotto la piazza del Qualtè e sotto l'edificio, ma lo scavo è stato interrotto per consentire l'ultimazione dei lavori.


25 marzo 2013 - Alcune delle vecchie scuderie della caserma, poi trasformate in abitazioni abusive, sono state abbattute.

Il cimitero verrà utilizzato fino al 1625 quando i Gesuiti ottengono lo spostamento del cimitero in un terreno adiacente la Cattedrale, lo fossar (leggi: lu fussàr).
Nel 1582/83 la città è colpita da una virulenta epidemia di peste. Nel cimitero si scavano fosse a trincea per seppellirvi i numerosi morti. Queste sepolture costituiscono una istantanea della popolazione algherese colpita in modo trasversale dall'epidemia. (vedi i dettagli nella mostra). Il medico cittadino Quinto Tiberio Angelerio con il suo operato limiterà e circoscriverà alla sola città di Alghero gli effetti nefasti dell'epidemia. In seguito scriverà un libro sulla pestilenza di Alghero, dove pubblica in catalano tutte le prescrizioni e le indicazioni date ai consiglieri della città per limitare il contagio.

Veniamo dunque all'edificio de Lo Quarter (leggi: Lu Qualté).
Nel 1573 il canonico Gavino Sarrovira (o Sarrovita) nomina erede universale suo nipote a condizione che, in caso di sua morte senza discendenti, il ricavato dalla vendita dei suoi beni sia destinato alla fondazione di un COLLEGIO DI GESUITI ad Alghero; il nipote Joan muore vittima della pestilenza del 1582-83, e con il ricavato dell'eredità si ottengono i primi fondi per la costruzione del collegio. (L'Ordine dei Gesuiti è stato fondato nel 1534 da Sant'Ignazio di Loyola ed abolito dal papa nel 1773.)
In seguito il Capitano Gerolamo Ferret (nato ad Alghero nel 1553), con una donazione testamentaria di 8.000 scudi consente la costruzione del collegio. Il capitano Ferret, al servizio dell'esercito spagnolo, appartiene ad una famiglia di origine catalana presente ad Alghero fin dalla prima metà del XV sec. All'interno della chiesa è presente una lapide che, per le disposizioni del Ferret, doveva essere posta sulla sua sepoltura. In realtà egli morì in Sicilia nel 1621 e lì è sepolto. La lapide recita: y tu hermano mira por ti y vive come hombre che has de morir, che yo fuy como tu eres y tu seras como yo soy. Traduzione: E tu fratello riguardati e vivi come uomo che deve morire, poiché io ero come tu sei e tu sarai come io sono. 

Subito dopo l'epidemia, nel 1584, arrivano i GESUITI, ospitati dal canonico Sureda, e inizialmente vivono di elemosine. Nel 1588 sono otto i gesuiti presenti i città e si dedicano all'insegnamento, alla predicazione e alla cura delle anime. Viene istituita la scuola pubblica che accoglie i primi 80 studenti; gli studenti algheresi erano esentati dal pagamento della retta. Gerolamo Ferret aveva imposto ai gesuiti l'obbligo di tenere due classi di Grammatica, una di retorica e una di Filosofia.
I Gesuiti ottengono due cappelle della chiesa di San Michele, dal 1503 considerata parrocchia "pro tempore" in attesa dell'edificazione della Cattedrale di S. Maria.
L'11 novembre 1589 viene posta la prima pietra per la costruzione del COLLEGIO alla presenza dei cittadini, delle autorità e del vescovo Bacallar. All'interno della chiesa si trova la lapide commemorativa della fondazione del collegio.
Nel 1661 si costruisce la nuova chiesa di San Michele i cui lavori si concludono nel 1675.
Nel 1773 il papa Clemente XIV sopprime l'ordine della Compagnia di Gesù e i gesuiti devono lasciare la città. Continua l'uso parziale della costruzione come scuola e in parte come caserma.
Nell'Ottocento (1819) il Collegio diventa CASERMA MILITARE dei Cacciatori Reali di Sardegna e successivamente nel 1825, dei Carabinieri Reali, corpo istituito nel 1814 da Vittorio Emanuele 1°. Nel 1889 assume il nome di Caserma Umberto 1°.
L'edificio ospita, in continuità con il collegio gesuitico, Le SCUOLE NORMALI, le SCUOLE REGIE e le SCUOLE DI FILOSOFIA.
Nei primi anni del Novecento il Collegio è ancora occupato in parte dalla Caserma militare (pare fino al 1920 circa) e vi si trova anche il Ginnasio.

C'è chi ricorda che durante la guerra 1915-18 nella caserma erano ospitati dei soldati.
Durante la seconda guerra mondiale nella caserma alloggiavano soldati italiani e forse anche tedeschi. Alcuni algheresi si recavano da loro per ricevere un piatto di riso. (Testimonianza di persone anziane)
Nel bombardamento del 1943 una parte dell'edificio viene danneggiato.
Dopo il 1945 gli altri locali rimasti liberi vengono occupati da famiglie di senzatetto. Il caseggiato è ormai degradato, e così rimane fino a pochi anni fa quando iniziano i lavori di restauro.
La parte prospiciente via Carlo Alberto è utilizzata come Scuola Media. Il cortile interno viene usato come palestra per le ore di ginnastica.
Nel 1950 i gesuiti ritornano ad Alghero e intervengono nella società algherese istituendo il Centro d'Ascolto, la comunità Primavera per il recupero dei tossicodipendenti, il gruppo scout ed una biblioteca che raccoglie ben 12.000 volumi.
Negli anni sessanta si costruiscono le Scuole Media di Via Tarragona e i locali delle "vecchie" Medie sono occupati dalla Biblioteca Comunale.
Nel 2008-2009 Marco Milanese esegue gli scavi archeologici.
La Biblioteca di san Michele verrà ripristinata a breve. Gli altri locali verranno adibiti a sala mostre e i magazzini della piazza saranno dati ad artigiani per allestirvi la loro bottega, salvo future modifiche di destinazione d'uso.



25 marzo 2013 - Altre scuderie della vecchia caserma vengono ristrutturate per ottenere spazi da adibire a botteghe artigianali o spazi espositivi.




Questa foto è tratta da Alghero Cronache del 1974. Mostra le scuderie della caserma trasformate in abitazioni abusive. Ciascuna ha la porta e una finestra. Con il restauro le porte sono state ampliate inglobando le finestre.